Sperate dunque nel tempo, Ludovico, e abbiate fede che amore, nato di ozio o di lascivia umana, come cantava messere Francesco, rifugge dai campi aperti, dal suono delle trombe, dalla gloria; e poi la virtų sta nel sacrifizio, - la umana grandezza nel soffrire; - ed io, - vedete, - soffro!
Soffrite voi? Ah! voi non amaste mai; gli affetti guizzano sopra l'anima vostra a guisa di pietra lanciata su di un lago preso dal gelo; - della impassibilitā vostra vi componete un cerchio magico e quinci predicate virtų. Non commossa mai nč turbata, procedendo tranquilla nel cammino della vita, ora raccogliete il dovere, ora la religione, ora il costume, e di tutto vi fate difesa. - Voi mi parete il ricco epulone dell'Evangelo che deride la miseria del povero steso sopra le scale del suo palazzo...
In questo punto si pose fisso a guardare la donna, la quale diventava a vicenda pallida o accesa fino alle palpebre, mentre due grosse lacrime le tremolavano nel cavo degli occhi pronte a sgorgare; - ond'egli con maggior forza soggiunse:
Voi non amaste mai...
Non amo io!
prorompe Maria, quasi uno scongiuro la costringesse a favellare: "non amo io! Chi sostiene che non ho amato mai? E questa mestizia ineccitabile, il pianto lungo, le notti vigili, gli altari del continuo supplicati invano, e il dolore o il furore non sono certissimi segni di amor disperato? Amo, sė, perchč mi sforzate a dirvelo, e di tale amore io amo presso il quale il vostro mi sembra fuoco di lampada davanti il fuoco dei fulmine."
O chi amate voi?
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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Ludovico Francesco Evangelo Maria
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