Cotesti sono momenti d'inenarrabile angoscia, - minuti che divorano dieci anni di vita, - minuti i quali cambiano una esistenza per modo che quando l'anima sciolta dalla sua preoccupazione intende continuare pel solco mortale l'esercizio delle proprie facoltà, si trova come smarrita dentro un deserto senza traccia e senza confini. Il sommo bene sopra tutti gli animali concesse alla creatura che ama in privilegio speciale - la pazzia.
Madonna!
- Ed era la quarta volta che la fante così chiamava la sua signora senza ottenere risposta.
A che mi vuoi, Ginevra?
Un molto reverendo frate di san Francesco venuto testè da Roma vi domanda in mercede favellarvi segretamente alcune parole.
Ludovico, sia che al detto della fantesca porgesse mente, sia che in quel punto un poco di vigore gli ritornasse, si alza, - con gli sguardi immobili, le braccia pendenti, - la spada dimenticando e il berretto, si avvicina alla porta.
In quel medesimo istante un soffio di vento trasportava pieno nella stanza il suono delle trombe della milizia fiorentina convocanti alla rassegna.
Maria correndo dietro a Ludovico lo raggiunge, lo afferra pel braccio e seco lo traendo alla finestra esclama:
Sentite! sentite! - Questa è voce che certamente conosce la via del vostro cuore; - ella è voce della patria dolorosa che invoca il soccorso dei suoi figliuoli. Ludovico, quando pure acquistata a prezzo di pianto e di sangue, sembra bella la gloria; - divina poi quando vada congiunta alla pietà. Non crollate il capo, non ridete, non mi dite la gloria follia sublime, - un sogno; - chè allora tutto sarebbe sogno tra noi: - e quando anco fosse così, vi hanno nondimeno sogni splendidi di luce immortale, e sogni neri dei terrori dell'inferno escono alcuni dalle porte di avorio, altri dalle porte di ebano, come finsero gli antichi.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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