.. in questo modo continuava, finchè con gli occhi scoppianti fuori della fronte, la bocca spumosa di sangue cadeva rifinito di debolezza. - Dapprima quel suo misero stato mosse compassione, poi curiosità; poi ascoltarono le genti quei suoi stridi furibondi con la indifferenza medesima del canto delle rondini annidate sul tetto dell'ospedale; - perchè se gli uomini ai propri mali si fanno impassibili, agli altrui diventano di pietra. - Io lo trovai con le mani sciolte, con gli occhi velati e nondimeno lieti di un raggio d'intelligenza che tramonta; - seguendo il costume del fuoco, lo spirito prima di abbandonare la sua spoglia mortale raccolse le forze a risplendere anche una volta di luce divina. - Appena ei mi ebbe scorto, chiamatomi a sè con languida voce mi disse: - Padre ascoltate la mia confessione; - io ben mi accorgo avermi un lungo delirio travagliato, - delirio pieno d'immagini terribili, in parte vere, in parte false, - nè saprei dirvi se queste più o meno delle prime terribili; - quello che so troppo bene si è, che hanno consunto il mio corpo e la mia mente costretto a bestemmiare l'Eterno, e di ciò, padre, con tutte le mie viscere mi pento, ed ho fede la mia contrizione e le vostre sante preghiere mi varranno il perdono dal Dio delle misericordie. - Però io ho molto sofferto in questa vita... e certo il dolore non ebbe paragone con le colpe. Io amai, padre, una donna di amore santissimo, - il più profondo, il più puro che mai si accendesse in cuore umano. Lo Spirito Santo ha maledetto l'uomo che confida nell'uomo, - doveva dire nella donna;... ma presso a morte io respingo questi pensieri di odio, come tentazioni del demonio, e mentre supplico e spero Dio mi perdoni, sento che me ne renderei indegno, dov'io le proprie offese non perdonassi.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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