Troppo sarebbe lungo e per me e per chi legge sazievole raccontare partitamente le strane venture di guerra che in quella notte successero. Stefano Colonna con buono intendimento si pose in disparte con quattro fra le migliori compagnie della milizia, e dovunque il bisogno vedeva maggiore di aiuto, mandava una o due compagnie, le quali giungendo fresche, ributtavano ferocemente il nemico. Filiberto, sconfortato da tante morti ordinò si ritirassero le schiere, guardando prima di portar seco i cadaveri dei compagni, affinchè i nemici, contemplata la mattina la strage, non avessero motivo di andare baldanzosi; e così, come ordinava fu fatto, tornandosi tristi là donde poc'anzi con tanta audacia d'orgoglio si erano dipartiti e maledicendo di cuor loro il misterioso signore, il quale, pochi anni avanti, gli aveva spinti ad incontrare morti e ferite contro un papa, a favore di cui mandavali adesso ad esporre la vita. Grange, camminando verso la tenda, si volse dintorno a sè, e scorgendosi prossimo il Bandino, gli disse in suono turbato:
Or che cosa abbiamo guadagnato noi dal vostro consiglio, messer Bandino?
Parmi moltissimo.
E come?
Prima di tutto ci ha guadagnato il paradiso (ma questo, credo, meno di ogni altro), perchè se alcuna anima buona viveva tra noi, sciolta stanotte dai legami terreni, se ne andò diritta diritta alle dimore celesti.
Tregua ai motteggi... noi camminiamo sul sangue.
Con buona licenza vostra, messere lo principe, lasciatemi proseguire; in secondo luogo, più del paradiso per le allegate cagioni guadagnava l'inferno; - sopra tutti avete guadagnato voi, principe.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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Colonna Bandino Bandino
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