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      Voi non dite il vero, messer Castiglione: i nemici erano provocati; le nostre artiglierie spararono prime contro il campo imperiale.
      Signor Baglione, qual conto facciate voi della parola d'un gentiluomo a Perugia io non so; ma voi č ben che sappiate, i gentiluomini a Fiorenza non aver mestieri di sacramento per essere creduti. - Guardate mo' vi par ella questa una bandiera imperiale? Cadde dalle mani di uno degli assalitori venuto sopra i bastioni in cittą.
      Chi ve l'ha data, messere?
      Ma... la tolsi io medesimo di mano al bandieraio...
      E con la insegna gli tolse ancora un'altra cosa,... guardate!.... la testa....
      E sviluppato dall'involto un capo reciso, il Morticino degli Antinori lo lascia cadere in mezzo della sala.
      Morte di Dio
      strilla il Baglioni ritirando precipitoso i piedi a sč per timore non gli s'imbrattassero di sangue: "togliete via quella testa... toglietela via. - Cencio, chiudile gli occhi! - fa che non mi guardi; - non la ravvisi, Cencio? Ella č la testa di Giorgio da Gioiella, il nostro antico compagno di arme nelle guerre di Lombardia... Ahi sciagurato Giorgio! - Magnifici Signori", riprese quindi non senza dignitą, "destino del soldato č morire in battaglia; mi dolgo dell'antico commilitone, non del suo fine: ciņ poi di cui massimamente mi dolgo si č questo, che non avrei mai creduto si traessero a vituperio le reliquie del soldato in tale cittą che sopra ogni altra d'Italia si vanta gentile; no, io non mi sarei aspettato a vedere rotolare sul pavimento della sala dei Signori e alla presenza vostra il capo reciso di un soldato caduto da valoroso.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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