Ex palatio florentino Decemviri libertatis et baliæ Reipub. Flor.
Messer Donato
, prosegue il Ferruccio, "direte ai signori Dieci che non mancheremo alla fede la quale hanno riposta in noi, e tra poco, speriamo, udranno novelle di cui Fiorenza si torrà contenta."
Commessario
, riprese il Giannotti, "voi salutano i popoli Gedeone; in voi hanno riposto ogni fidanza di salvezza: il paese è desolato, le nostre terre consuma il fuoco, i forestieri divorano nel cospetto nostro le nostre facoltà, - ma che cosa ha promesso il Signore? V'è un giorno contro ogni superbo; chi piange sarà consolato, l'oppressore oppresso; - farò splendere la luce a quelli che abitavano nell'ombra della morte."
La bandiera di Dio
, si udì una voce solenne senza potere distinguere da cui muovesse, "era innalzata sopra un monte altissimo da mano forte invano; pochi la guardarono e tosto si chinarono alla terra dell'angoscia e della caligine. - Tu sei stata recisa, come frutto immaturo, dall'albero della vita; - o stella mattutina, o figlia dell'aurora, o giglio d'Italia, dov'è l'antica tua gloria? - L'inferno stesso sente pietà di te; tu posi sopra un guanciale di vermi; i lombrici hanno posto il nido dentro alle tue chiome, ma tu starai in testimonio di grandezza tra i posteri: il sepolcro dilaterà indarno la sua bocca; - egli non potrà contenerti intera; il magnanimo non si consuma, ma scomparisce, quasi fiamma spenta per forza."
Egli è Pieruccio che passa
, bisbigliò Vico, compagno inseparabile del Ferruccio.
Un soffio di vento gagliardo spense in questo punto la lampada; rimasero tutti sepolti nella oscurità.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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