Porgetemi, via, la destra; siamo fratelli... e come fratello, ecco io vi offro parte del riscatto del Frescobaldi; ma che dico, vi offro? Non è concittadino mio come vostro, non compagno di arme, non amico? Dovevo dunque contribuire anch'io e contribuisco... ho recato meco cinquecento fiorini.
Messer Dante, tanto mi fu la fortuna benigna che me non volle condurre come Provenzano Salvani alla estremità di stendere il tappeto in piazza per raccogliere danari. Io non dovrò tremare per ogni vena onde trarre di prigione l'amico(181). La casa Antinora non ha mestieri raschiare il campo d'oro dell'antica sua arme per riscattare Lionardo Frescobaldi(182). Non sarà detto che alcuno della mia famiglia abbia arrossito dinanzi all'avaro mercadante.
Però
, interruppe sorridendo il Castiglione, "i vostri maggiori e voi siete scritti sulla matricola dell'arte dei vaiai."
Così porta la costumanza barbara; non per tanto, mano di Antinori da secoli non tocca libri di ragione commerciale.
Industria fa ricchezza, superbia fa ozio e povertà: ed un mercante in piedi, messer Giovanfrancesco, vale assai più di un gentiluomo genuflesso. La casa Castigliona attese sempre alle pratiche della mercatanzia nè si crede tralígnata per questo.
Voi, sì... ma voi...
Noi fummo, o Antinori, dei primi ad abitare la cerchia antica di Fiorenza; rammentatevi che noi nasciamo dai Catellini, cui Cacciaguida, l'avolo dell'Alighieri, trovava già nel calare illustri cittadini: - la mia casa credo valga la vostra; ma via, diamo fine a siffatto ragionamento.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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