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      Io meco stesso mi vergogno andarmi trattenendo in simili quisquilie. Che direbbe di noi un buon popolano udendo le nostre parole?
      Direbbe lui essere uomo di piccola nazione, - noi gente di alto affare e baroni...
      Piaccia a Dio che i difensori della libertà di questa nostra repubblica non vi assomiglino! - Noi, Morticino, c'intendiamo assai meglio sul campo.
      Erano tutti vostri i fiorini che presumevate donarmi, Dante?
      Se gli aveste accettati, vi avrei detto la metà appartenere a Ludo - vico Martelli...
      Ah! Ludovico, - il Guido Cavalcanti dei nostri tempi; - che fa egli del continuo tra le arche dei defunti?
      Ricordatevi quello che fu risposto a Betto Brunelleschi(183).
      L'Antinori sentì l'amara allusione e, immaginando vendicarsene, condusse Dante innanzi alla tavola dov'egli aveva annoverato poc'anzi i mille fiorini d'oro, e quasi trionfante glieli accennando con la mano tesa gli disse:
      Voi lo ringrazierete in nome mio, - ed a voi pure gran mercè, - e al tempo medesimo gli riferirete che in qualche suo bisogno mi sarà grato sovvenirlo; lo stesso sia detto per voi...
      Ed io mi dichiaro obbligato alla buona volontà vostra; dico buona volontà, perchè la mano che miete e non semina, presto si trova a stringere vento. - Addio, Morticino
      , riprese Dante gittandosi su la spalla il lembo del mantello e riprendendo i suoi fiorini; "però persuadetevi che nel presentarvi questa moneta, ebbi volontà diversa della vostra quando la ricusaste."
      Dio vi abbia nella sua santa guardia, messer Dante
      , - e in atto di ossequio lo accompagnava fino alla porta.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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