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      Devo io manifestare un consiglio che compiaccia alle voglie di una fazione, o piuttosto aprire l'animo mio intero, siccome me ne fanno debito il giuramento prestato e l'ufficio di buon capitano? Qui, ben lo vedo, si vorrebbe che col mio parere confermassi il partito peggiore ormai determinato da pochi uomini torbidi; a noi, alla patria ed a sè stessi stoltamente avversi; comunque la libera favella non sia ormai senza pericolo quaggiù, io sostengo iniquo il disegno di abbattere tanti edifizii e disperdere tante facultà cittadine. Noi molti di leggieri possiamo circondare di un argine il fabbricato, e quinci difenderlo con prosperità di evento: tempo e travaglio maggiore richiede la rovina dei borghi che non l'argine di cui vi favellava poc'anzi: le mure di Fiorenza poco più valgono di un argine, voi le vedrete sfasciarsi alla batteria di quattro mezzi cannoni la riparazione dell'argine riesce meglio agevole dei muri, che per essere di pietra male sapremmo dove trovarla tagliata ed acconcia a turare la breccia. Se in Fiorenza non si contiene numero di soldati bastante a far sortite, soncene però quanti bastano a difendere qualunque più larga cinta di mura. Ciò a chiara prova si conosce; qui non fa mestieri consulta; ogni uomo che del tutto cieco della mente non sia di per sè lo comprende: - ma qui si vuole precipitare il popolo, costringerlo a risoluzioni disperate per rompergli poi ogni via agli accordi, i quali, la libertà assicurandogli e il vivere largo, gli togliessero dalle spalle questa incomportabile gravezza della guerra.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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