Il cielo, che prima si mostrava procelloso, finite le orazioni diventò limpido e sereno, quasi si rallegrasse di aver fatto pace con quelle traviate creature(227).
Il tempo meglio opportuno a far vacillare un'anima nelle sue risoluzioni e quello appunto in cui si trova spossata dallo sforzo commesso a sostenerle. Ciò molto bene sapeva il Bartolino, conoscitore solenne della umana natura; però, trascorsa quella prima caldezza, rinnovò sue arti, tante ragioni espose e con tanta evidenza, così sagaci argomenti dedusse, che in poca ora ebbe vinto i meno ostinati, gittato il dubbio nel cuore dei più fermi; onde, scorgendo adesso pei volti sbaldanziti, pei labbri muti, la riportata vittoria, muta stile ed attende a confermarla con impetuosa eloquenza. Un mazziere solleva la tenda - e,
Magnifici signori
, egli dice, "un corriere arrivato d'Empoli domanda a grande istanza di favellarvi..."
Aspetti
, interruppe il Bartolino, a cui doleva quel nuovo impedimento, - "aspetti tanto che i padri abbiano deliberato..."
Anzi
, insiste il mazziere, - "il corriere vi prega che non consumiate più tempo a deliberare, imperciocchè egli abbia parole a dirvi per le quali cancellereste il partito..."
Ascoltiamolo
, ordinò il gonfaloniere Girolami.
Ed ecco Vico avanzarsi anelante, la persona di fango sordidata e di sangue, consegnare le lettere del Ferruccio e non potere profferire altre parole che queste:
Leggete..., messeri..., trattanto io mi riposerò...
Il Girolami ruppe il suggello e, trascorrendo le carte, con voci interrotte favella:
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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Bartolino Empoli Bartolino Girolami Vico Ferruccio Girolami
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