La ribellione di Castel Fiorentino repressa: - il contado sgombro: - San Miniato ripreso: - Empoli munito: - copia di vettovaglia raccolta: - gli armati accresciuti; - qualunque impresa non minore all'animo che gli viene fatto grandissimo dalla certezza di salvare la patria.
Signore!
qui esclama messere Rafaello cadendo prostrato ed ambe le mani levando al cielo, "gran mercè; - tu senti pietà dei mali nostri e ci mandi Sansone a percuotere i nuovi Filistei."
Aggiungete
, disse Vico che aveva ripreso lena, "che qua morendo abbiamo disfatto il colonnello del conte Pirro Colonna, ritolta la preda, condotto in città carni, farine, di ogni maniera vettovaglie e munizioni da guerra; - di prigionieri è ingombro il cortile."
Bernardo da Castiglione, oltremodo acceso, ammonisce il Bartolino dicendo:
Poc'anzi udimmo dal Pieruccio una stupenda sentenza; la donna ebbe fede nel miracolo, ed il miracolo le fa concesso.
Benedetta la vostra bocca, messer Bernardo
, replicò il Carduccio: "noi siamo come san Pietro; la poca fede lo faceva annegare, la speranza gli indurò sotto le acque quasi selci della Gonfolina."
E qui si affollano intorno a Vico, la gravità consueta dimenticano, chi una cosa gli domanda, chi l'altra; alle quali, come meglio poteva, dava Vico risposta: - quindi lacrime e gridi di esultanza e lodi e conferma di volere piuttosto morire che arrendersi a patti; - in somma un giubilo da non potersi descrivere.
Il Bartolino si accorse quello esser tempo da raccogliere le vele per timore che il vento non se le portasse; e poi anch'egli volle veder meglio, dacchè, se il suo consiglio era per tornare esiziale alla patria, a ciò s'induceva non mica per animo pravo, sibbene per fallacia di calcolo e per presunzione di affidarsi soverchiamente ai proprii concetti: certo mal comportava quel governo troppo popolare, ma, ìnnanzi di vedere Alessandro o Ippolito dei Medici a capo di Firenze, avrebbe tolto di porvi un altro Michele Lando, o qualunque altro anco ciompo dei tristi; se parteggiava per gli accordi, ciò faceva perchè, rimanendo tuttavia in piedi Firenze, Clemente gli avrebbe dettati con la penna, non con la spada; - e perchè accettando spontanei i Medici, avrebbero governato civilmente e da principi: all'opposto poi, se i Medici avessero dovuto affatto la signoria alle armi straniere, sarebbero riusciti certi tiranni: questo fu errore di messere Zanobi Bartolini.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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