- Non gli piangiamo defunti, perchè in verità io vi affermo che vivono; - non può dirsi morto chi lascia tanta parte di sè nel cuore e nella memoria nostra, essi mutarono la patria terrena con la patria celeste, - esultiamo, eglino volano in seno di Dio e la nostra città gli raccomandano; - esultiamo! la libertà della Repubblica non patisce pericolo or che la proteggono in cielo due cosifatti avvocati."
Il sole declinando ecco ora versa da uno degli occhi, praticati intorno al tamburo della cupola, una colonna di luce la quale cadendo giù diagonalmente investe i cadaveri dei due cavalieri; - i raggi ripercossi pei ricami d'oro della soprasberga e su per l'armatura brunita circondarono i defunti d'inusitato splendore, - parvero avvolti dal capo alle piante del nimbo luminoso col quale i pittori greci solevano rappresentare i loro santi: - gli atomi splendidi brulicavano di su e di giù per la striscia scintillante, quasi fossero sostanze intellettuali vaghe di aggirarsi per quella via segnata tra il cielo e la terra. Il frate entusiasta lasciò cadersi in ginocchio, ed atteggiato all'estasi dei beati,
Prosternatevi, prosternatevi
, gridò, "o voi a cui è conceduto assistere al trasporto di due anime dalla terra al paradiso; ecco la scala apparsa a Giacob nei piani di Betuel si rinnova, gli angioli mossero a raccogliere gli spiriti fratelli, e in cima della scala tende loro le mani l'Eterno per abbracciarli. O lingua mia trista, a che ti affatichi più oltre a predicare coloro per onoranza dei quali il cielo manifesta le sue glorie? o miei labbri mortali, assai più che a lodare quei bene avventurosi, vi acquisterete merito presso Dio baciandone le destre venerate.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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