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      Un colpo percosso alla porticella dell'oratorio impose fine alle sconce parole; e il Bandino, comecchè di animo vigorosissimo si fosse, non potendo vincere lo strano terrore che gli si era cacciato addosso, si lasciò cadere giù dal lettuccio componendo la persona in atto di fuga.
      Ah! il mio giudice fugge
      , prorompe irridendo Maria; e in quel punto un ghiaccio di rettile le strisciò sul seno. "Giovanni, io non ho tremato di paura, - qualche volta di compassione, - e per te. Va', - va', - nasconditi, ma pensa che dove occhio umano non giunge molto bene vi penetra l'occhio di Dio!"
      Intanto nuovi colpi e di mano in mano più forti tempestavano alla porticella; sicchè la Maria, timorosa non destassero il vicinato, fattosi cuore, si reca in mano la lampada e scende:
      Ch'è questo, messeri?
      Aprite in nome della Signoria.
      Messeri, io sono gentildonna e sola in casa; questa magione appartiene a Niccolò Benintendi, che stanotte è dei Buonuomini al palazzo; - però avete tolto sbaglio, è lasciatemi in pace.
      Se sola vi trovate o accompagnata, poco c'importa. Noi non iscambiamo dimora; - aprite di queto od atterriamo la porta.
      Maria per lo men reo consiglio, paventando peggio, aperse l'uscio.
      Ludovico Martelli non aveva ad arte alterato la voce; in breve spazio anima e corpo gli aveva così stravolto la sua fiera fortuna ch'egli stesso, non che altri, non sarebbe giunto a riconoscersi per quello che fu; - gli occhi a mezzo chiusi e invetriati, come quelli dell'etico; - i muscoli del volto rigidamente immobili, - la bocca aperta, - i labbri cadenti, e d'ora in ora un anelito impetuoso gli prorompeva dalle narici dilatate; spaventevole a vedersi come la testa mozza che il carnefice afferra pei capelli e mostra in testimonio di ferocia ai popoli stupiditi.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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