Lascio immaginare a voi se restassimo maravigliati.
Oh!
insisteva il Venafro, "come può essere avvenuto questo? Qual mai causa ha spinto lo sciagurato a tanto misfatto?"
Vanità di spirito meschino
, riprese il Cardouccio, "rabbia nel vedersi trascurato dal nuovo reggimento, presunzione, superbia e tutte le altre infelici passioni le quali si ammogliano alla nullità che si crede sapiente. Io penso che non ci abbia mai perdonata l'andata del Ferruccio a Prato per correggere gli errori della sua commessaria..."
Amici o nemici, questi Soderini furono sempre funesti alla nostra patria. Il gonfaloniere Pietro con la sua ostinata lega con Francia perse lo stato
, osservò il Castiglione.
E il Carduccio tosto rispondendo,
O Dante mio
, disse, "il fallo di Pietro è ben anche il nostro; - ormai vuole il destino che le sventure passino sopra di noi senza esperienza; - il tempo andato si dilegua e non ci lascia neppure il tristo retaggio degli esempi luttuosi; - l'errore di oggi mena all'errore domani: Francia gravi colpe ha da scontare col mondo e con noi; ella in antico tolse di mano ai pontefici il vincastro di pastore e dette loro un flagello di ferro; ella cancellò l'ultimo seme dei Romani e nel sangue affogò gli estremi aneliti della libertà palpitante su le rovine del mondo(240). La lega con Francia ci fece nel 94 perdere parte, nel 12 tutto lo Stato; rilevati dal nostro buon genio, appena ci è conceduto adoperare la nostra libera volontà, ecco ci gettiamo di nuovo nelle braccia del genio malvagio; poniamo la testa in grembo alla Francia, come Sansone in quello di Dalila, - e Francia ci tradisce pur sempre e forse con danno per questa volta irrimediabile; i fati ci menano: pressochè tutti gli animali sortirono dalla natura lo istinto della propria conservazione; noi soli, simili alla farfalla, ci ostiniamo ad aggirarci intorno ad una fiamma che ci consuma.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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