Non impunemente tu esulti della morte di un uomo; - come chi va per alpe, superato un giogo, ne incontra un secondo e un altro ancora, - il Benintendi spento, ecco, tra la donna del defunto e te sorge la testa del Bandino... oh! ma cotesti occhi possano chiudersi, quel capo abborrito nascondersi sotto terra per sempre;. - e poi usare la spada contro lui non è delitto, ma pietà; - in quel modo fie disperso il fascino che la sua donna tiene avvinta al maladetto, - lo cancellerà a un punto dal libro della vita e dall'anima di Maria col ferro. - Fisso in questo proponimento, come immemore del luogo e del tempo, gridava:
La spada! - Su, qua la spada!
I fanti, pensando volesse provare qualche nuovo colpo, pronti gli porgevano manopola e stocco acconcio alla scherma. Ludovico l'una e l'altro afferrando si avventa contro Dante da Castiglione; invano forza egli oppone e destrezza; - lo stocco nelle mani di Ludovico sembrava folgore; - non valeva riparo, - a destra scende improvviso e a sinistra: fendenti, punte manrovesci, finte, tutti gli accorgimenti in somma del giuoco periglioso posti in opera e con tanto turbinosa velocità che Dante ne rimase sopraffatto, e in un momento, - in un solo momento che riprendendo lena accorse meno presto alla difesa, si sentì percosso nel capo, nel petto e nella gola; onde dando di un passo indietro esclamò:
Per Dio! mi avete voi tolto in iscambio del Bandino, davvero?
Ah! tu non sei il Bandino, è vero
, esclama Ludovico, e buttato là lo stocco per terra, torna a passeggiare con le mani conserte sul petto.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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