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      E qui si tacque; entrambi stettero muti, con gli occhi chini al pavimento, imperciocchè non ardissero contemplarsi in faccia. La donna alfine con parole interrotte rispose:
      Qualcheduno di voi sarà Caino...; il sangue di uno tra voi attesterà contro di me nel giorno del giudizio...; non avrò pace mai nè in questa vita nè nell'altra. O Ludovico, per amore, - per amore di tua madre, non fare che questo duello succeda.
      Madonna, ciò non può essere; - la sfida corse e fu accettata; - la legge dell'onore lo vieta; - avete voi mai, madonna, sentito favellare di onore?
      E queste parole proferendo, leva gli occhi e le avventa uno sguardo a guisa di raggio improvviso di luce.
      Maria senza punto sgomentarsi sostenne quella domanda e quel guardo - quindi prestamente rispose:
      Io conosco una legge la quale domanda non ammazzare, - un tribunale che condanna quando gli uomini assolvono, - ed assolve quando gli uomini condannano: - conosco un giudice che distingue se la mano impugna la spada per la patria davvero, o se piuttosto se ne fa pretesto pel gran desiderio che ha del sangue di una creatura, - pretesto all'orgoglio che gli divora le viscere, alla vendetta che gli riarde il cuore...
      Madonna!...
      Iniquo desiderio, - abbominevole vendetta e vana: nessuno di voi mi avrà; - piuttosto di porgere la mia destra alla vostra insanguinata, io me la vorrei tagliare; - ed io non ti appartengo, nè su me avesti diritto mai: - capo mortale non poserà più sul mio letto; - unico compagno d'ora innanzi il Crocifisso; - domani mi chiuderò nel chiostro, e prima di venire in potestà di uno di voi mi getterò dal campanile della chiesa.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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