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Madonna, ben posso darvi la vita, non l'onore: - mille volte ho promesso che avrei volentieri, o Maria, sagrificato la vita per te... ed ecco venuto adesso il tempo di mostrartelo a prova; e tu lo ami sempre immensamente, Maria, e invano t'ingegni celarmelo; - nella tua anima vive la fiamma pel traditore: - non ti muove la religione, non il terrore che sangue si versi, sibbene paura che il sangue versato... non sia il mio... pel tuo Bandino tremi... - Va, - vivi ed esulta; io mi terrò avventuroso, se con la mia morte potrò farti contenta... esulta... va... ti prometto con giuramento di lasciarmi uccidere.
E così, appena favellato ch'egli ebbe, quinci disparve a guisa di spettro.
Maria tentò raggiungerlo correndo, più volte lo chiamò con voce di dolore, ma i suoi passi e i suoi lamenti si perderono inani per le tenebre della notte.
CAPITOLO VENTESIMOSECONDOIL DUELLO
/# /* Italo sangue L'un campo e l'altro: gioventù superba Magnanima, feroce e di una madre. */ Francesca da Rimini. trag. di EDUARDO FABRI. #/ "Che ora fa egli?" domanda per la quarta volta Ludovico balzando a sedere sul letto.
E Giannozzo, il vecchio famiglio, che adagiato su di un immenso seggiolone lo vegliava, si recò alla finestra e, speculato il cielo, rispose: "Tra un'ora sarà giorno."
Dammi la veste, chè voglio alzarmi.
Deh! Vico, rifate le forze col riposo, chè oggi ne avrete bisogno davvero; dormite: non vi date un pensiero al mondo, ch'io vi sveglierò in buon tempo.
Va tu piuttosto a dormire, Giannozzo... tu sei vecchio e non devi vegliare.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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