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      E ripresa dal servo la borsa, il quale come stupito la teneva sul palmo della mano, ne sciolse i legacci e ne trasse fuori due ritratti: - uno di questi lasciò cadere sopra uno scrittojo; - l'altro si accostò alla bocca e baciò con immensa passione:
      O madre mia
      , esclamò fisso contemplando il ritratto, "tu non avresti voluto concepirmi, se alcuno ti avesse detto che sarei stato tanto infelice! - Quando fanciulletto io dormiva, con quanta furia accorrevi a cacciare via l'insetto che scendeva a infastidirmi la guancia con la sua mite puntura... ed ora, vedi, le angosce mi hanno lacerato il cuore; - io non ne posso più.... Apri le braccia, o madre, ed accoglimi sul tuo letto di pietra."
      Giannozzo alla vista delle sembianze della sua signora che aveva amato e reverito cotanto, ricuperando la parola, le stendeva le mani in atto supplichevole e pregava:
      O madonna Maria, vi prenda pietà del vostro figliuolo, comandategli vivere, ditegli di non ispegnere seco la inclita casata vostra, ordinategli che vi dia un nipote, - ordinateglielo voi, madonna mia, perchè la voce del vecchio servo non ha potenza sopra il suo cuore..., parlategli... parlategli voi, madonna, altrimenti ei si lascia morire.
      Ludovico chiudeva gli occhi e declinava il capo, - la sua mano poco a poco calando depose il ritratto, avendo cura di voltarlo dalla parte opposta.
      Giannozzo, a caso guardando sopra lo scrittoio, fissò lo sguardo sopra l'altro ritratto; egli era di donna maravigliosamente bella, ma non si ricordava averla mai incontrata; onde, dopo lungo meditare, quasi lui non volente, parlò:


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Maria