Allora tesero due corde che in due lizze uguali partirono il campo.
I padrini con molta avvedutezza avvolsero e legarono i cordoni pendenti dall'elsa degli stocchi intorno al polso dei combattenti; quindi toltili pel braccio, li guidarono a mezzo il campo, dove distribuito con vantaggio eguale il vento e il sole, si ritirarono dicendo:
Dio vi aiuti!
Dante tiene fitti gli sguardi sopra il suo avversario, e lo vedendo così bello di forze e di giovanile baldanza, nè ricordandosi averlo più mai incontrato altrove e pensando come ora dovesse con lui cimentarsi all'ultimo sangue, se ne sta a guisa di trasognato, poi con voce che studiò rendere, quanto meglio poteva, soave, gli domandò:
Che ora fa egli, giovanetto?
E il Bertino, a cui parve essere tolto a dileggio, rispose con accento di minaccia:
L'ultimo della tua vita.
Dante con un suono pur malinconico soggiunse:
Oh! figliuolo mio, la morte degli uomini sta nel pugno chiuso di Dio...; non potrebbe anche essere l'ultima della tua?... e allora che cosa direbbe tua madre?
Ciò che dirà la tua.
La mia? Oh! la mia direbbe: egli morì per la patria e non piangerebbe. - Ma tu ti chiami Aldobrandi e sei fiorentino, - perchè dunque Dante da Castiglione t'incontra nel campo nemico? - Vedi! nella mano mi tentenna la spada, pensando che sta per versare sangue cittadino..., e tu non pensi a nulla?
Nel contemplarti così atante della persona, penso al Filisteo abbattuto da David.
Ma David
riprese tosto il Castiglione infervorandosi nel dire, "ma David combatteva per la sua patria, e Dio lo sovveniva!
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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