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      A me poco preme che il diavolo mi aiuti, purchè tu muoia.
      Ma non ti sta punto a cuore la tua patria?
      La mia patria è la spada.
      Ahi! serpente... la tua anima è un nido di vipere, - muori!
      proruppe Dante; "dacchè il tuo cuore trabocca di veleno, si rompa... la tua tristizia supera i tuoi anni; - muori! - tu hai vissuto anche troppo..."
      E sollevò lo stocco.
     
      Io ho veduto questo stocco! - E lo baciai, perocchè fosse impugnato per la difesa della patria, - e lo bagnai di pianto, imperciocchè versasse sangue fraterno.
      Lungi circa otto miglia da Firenze, continuando per la via che mena a Carreggi, dove morì impenitente il magnifico Lorenzo del Medici del più atroce peccato che uomo possa commettere quaggiù, e pel quale gli uomini meritamente non danno perdono nè Dio, voglio dire il disegno di togliere la libertà alla patria, tu incontri un'erta malagevole: percorrila intera e troverai su la cima, come aquila che riposi dentro il suo nido, Cercina castello della casa Castigliona; - davanti le si mostra Firenze, dietro ha un dirupo: - il tempo avendo cacciato la mano nelle viscere della montagna, la costrinse da questa parte ad avvallare, sicchè i muri di Cercina squilibrati, per molte frane paurosi, minacciano precipizio.
      Io imprendeva cotesto breve pellegrinaggio con uomini ai quali il cielo fu largo di arguto intelletto e, meglio dell'intelletto, di cuore gentile che sa amare la patria quanto ella è più sventurata(247).
      Trovammo il castello abitato da un nepote di Dante, povero e solo.
      Egli ci mostrava sembianza selvatica, quasi leoncello sorpreso nella sua caverna; anni correvano ed anni che orma di piede italiano non era comparsa lassù! Ma quando egli udiva essere noi saliti a venerare l'onorata reliqua, esultò: - una stilla del sangue dei Castiglioni gl'infiammò la faccia, ci offerse cortese la tazza ospitale e trasse da un vecchio armario lo stocco, di cui all'elsa stava appeso un cartello che a lettere d'oro diceva: Questo è il famoso stocco col quale Dante da Castiglione combattè il duello.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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