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      - Alloraquando diventò l'ira pacatamente omicida cominciarono le disperate percosse, e furono poste in pratica le arguzie tutte, gl'inganni e le orribili arti di tagliarsi le membra.
      Volle sventura che, mentre dava il Martelli un passo indietro per ischifare una botta, il piede gli s'intricasse nel mantello, sicchè venne a perdere l'equilibrio del corpo, onde il Bandino sottentrando veloce lo giunse, comechè leggermente, con la punta della spada sopra la fronte tra ciglio e ciglio. Ludovico, toltosi d'impaccio, rispose di una stoccata tesa, la quale avrebbe da parte a parte trafitto il Bandino, dove questi non avesse piegato speditamente il corpo, non tanto bene però che lo stocco nemico non gli forasse la carne sotto la poppa manca e via gli portasse una lunga brandella di pelle.
      La ferita riportata da Ludovico sopra la fronte stillando sangue glien'empie gli occhi e gl'impedisce la vista: - egli fruga per trovare un pannolino: - non lo avendo o non lo trovando, tenta strappare una nappa di seta pendente ai cordoni avvolti intorno alla sua mano. Un solo istante china lo sguardo per vedere di bene afferrarla, e questo istante bastò al Bandino per sollevare la spada e calargliela sopra la testa.
      Improvvido di consiglio, ma ben fermo da saltare indietro o da parte, il Martelli allunga la mano e stringe il taglio della spada nemica; il Bandino la tira a sè con forza e gliela recise fino all'osso; - intanto il sangue negli occhi si condensa più copioso; - egli comincia a scorgere mezzo gli oggetti, - confusamente, - circondati da iride sanguigna; - gli scorre un sudore ghiacciato per tutto il corpo; sente intronarsi le orecchie di un zufolio fastidievole: - due volte si vide il ferro del Bandino minacciante sul capo, e due altre volte, riportandone sempre profonde ferite, si difese con la mano sinistra; fermo di morire, ma bramoso di trascinare seco l'avversario nella tomba, punta la spada al petto e precipita là dove gli sembra che stesse il Bandino: - fu agevole a questo sfuggire quel cieco moto, - pure così rapido gli venne addosso che gl'incise buona parte del braccio di larga, non già pericolosa, ferita.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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