Il Martelli rimane scoperto - e in qual parte siasi ritirato il suo avversario non vede; - mentre brancolando si sforza incontrarlo, una fiera percossa gli spezza la testa e lo costringe a vacillare come uomo ebbro di vino; - barcolla tre volte e quattro... sta... trema... e finalmente cade stampando della sua persona un'orma sanguinosa sopra la polvere.
Muori!
urlò pieno di tremenda esultanza il Bandino, e curva la gamba sinistra, stesa la destra, ambe le mani levate, l'intero corpo acconsentendo all'urto, si atteggiava a fendere fino al mento la testa del caduto; - ma non ancora aveva percorso la metà del giro, che un'altra idea di vendetta più truce gliela fermò, nè gli parendo potersi ormai trattenere più oltre, chiuse le mani, e la spada cadde inoffensiva sul fianco del Martelli; - egli poi si rimase con le braccia aperte nella guisa dell'uomo che manda una maledizione: - infatti egli intendeva lasciare a quel prostrato la vita come una maledizione. - Se muore - egli pensò, - il suo tormento cessa; - se vive, gli si rinnoveranno ogni giorno i dolori della morte; non che tôrgli il sentimento, avrebbe dovuto dargli parte del suo; - se non sente, non soffre, ed egli stava per aiutarlo a riparare dietro al sepolcro! Oh! viva e racconti la sua bocca al mondo la disfatta patita, - palesi il suo aspetto al mondo la propria vergogna, - duri testimonio vivente che Dio non esiste, o, esistendo, non prende cura degli uomini; o se pure la prende, i suoi giudizi paiono oltraggi di cinico, non già consigli di suprema intelligenza.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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