Vivi!
replicò il Bandino; "tu mi salvasti la vita, io te la rendo. Dio ha giudicato tra me e te: - impara a rispettare chi val meglio di te: - il cielo ti dichiara traditore... non sono eglino infallibili i decreti del cielo?"
Tu hai vinto la persona... e non la querela....
Ho vinto l'una nell'altra... arrenditi!
Dio mi ha abbandonato... una volta abbandonò il suo figliuolo... adesso abbandona la libertà... ma che più nulla di divino deve durare sopra la terra?
Arrenditi!
Mi arrendo al marchese del Guasto...
A me devi arrenderti... a me che tengo sotto i miei piedi la tua testa...
Oh! io mi arrendo...
E che? - Egli aveva giurato di voler morire, egli un'ora innanzi avrebbe tagliato la gola a chiunque si fosse osato proporgli di comporsi in pace col Bandino; - e adesso si arrende così? Gran parte e la migliore di sè gli sfuggiva dal cuore insieme col sangue; dianzi le arterie gli vibravano piene di vita, - adesso languidissime sembra appena che palpitino; - il dolore gli tiene l'anima ingombrata per modo che non lascia luogo a pensiero di sorte. - Quanti superbi disegni si porta via la vecchiezza! - Quanti orgogliosi proponimenti all'appressarsi della morte impallidiscono! - Gli anni penetrano nel sangue, come il mercurio, e lo irrigidiscono; - la stupidità, scacciati via l'odio e l'amore dal cuore umano, se ne compone quasi un sepolcro di pietra; - l'uomo è signore del momento presente; e tosto che conosce esserne signore, il momento è passato; quello che segue rimane fuori della sua potestà.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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Bandino Guasto Bandino
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