Giunto questo al luogo ed entrato nella camera di Lorenzo, salutatolo prima con le debite cerimonie, dopo alquanto di ragionamento disse Lorenzo: Padre, io mi vorrei confessare, ma tre peccati mi ritirano addietro e quasi mi pongono in disperazione. - Al quale egli disse: E quali sono questi tre peccati? - Rispose allora Lorenzo: I tre peccati sono questi, i quali non so se Dio me li perdonerà: il primo è il sacco di Volterra, che patì per le promesse ch'io feci, - dove molte fanciulle persero la verginità, ed infiniti altri mali vi furono commessi; - il secondo peccato è il Monte delle fanciulle delle quali molte ne sono capitate male standosi in casa per non avere riavuta la dote loro; - il terzo peccato è il caso dei Pazzi, dove molti innocenti furono morti. Alle quali cose rispose il frate: Lorenzo, non vi mettete tante disperazioni al cuore perchè Dio è misericordioso ed anco a voi farà misericordia, se vorrete osservare tre cose ch'io vi dirò. - Allora disse Lorenzo: E quali sono queste tre cose? - Rispose il padre: La prima è: che voi abbiate una grande e viva fede che Dio possa e voglia perdonarvi. - Al quale rispose Lorenzo: Questa ci è grande, e credo così, - Soggiunge il padre: Egli è necessario ancora che ogni cosa male acquistata sia da voi restituita, in quanto sia possibile, lasciando ai vostri figliuoli tante sostanze che sieno decenti a cittadini privati. - Alle quali parole stette Lorenzo alquanto sopra di sè e di poi disse: Ed ancora questo farò. - Seguì allora il padre la terza cosa dicendo: Ultimo è necessario che si restituisca Fiorenza in libertà e nello stato popolare a uso di repubblica.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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