.. Oh! se potessimo tornare a vivere due volte io porgerei ascolto a quel buon padre Zaccaria il quale sudava acqua e sangue a farmi leggere su que' suoi libri latini: - ma a quei tempi io ne facevo turaccioli per l'archibuso! Quante volte ho ammazzato un colombo con un'egloga di Virgilio e con un pezzo di piombaggine levata dalle vetriere della cappella...
Gli troncava le parole Maria, la quale, tornando coperta di una specie di gabbano di colore sanguigno, disse:
Deh! cavaliere, siatemi cortese di porgermi il vostro braccio, e andiamo...
Favellate da senno? Oh siate benedetta! Dopo Maria Santissima, e madonna mia madre, la femmina che d'ora in poi terrò più in pregio sarete voi...
Ludovico!
chiamò Dante con voce soave accostandosi al letto.
O Dante mio, se' tu?
Ti senti un po' sollevato, Vico?
Sollevato? Sì... certo... sollevato verso il cielo; - il mio fine si avvicina... eppure mi parrebbe di morire contento, se potessi una volta - una volta sola contemplarla... udire dalla sua bocca che... non mi abborre... Maria!
Senti, Vico... e s'ella venisse?...
Chi venisse?
Colei che desideri tanto, - colei che così spesso chiami, - Maria.
O mio diletto, e perchè vuoi rendermi fuori di misura angosciose le ore della mia agonia? Forse non ho sofferto abbastanza? - Io manco di vigore per consumarmi nell'anelito di speranza che ha da riuscire vana...
Ella verrà.
S'ella avesse promesso di venire tra un secolo, io, vedi, Dante, amico qual tu mi sei, ti ruberei la vita per aggiuntarla alla mia e così poterla aspettare.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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