Ah! tu non sai quanto è duro il destino.
So che un re di Roma recise col rasoio una pietra.
Sì, ma l'avrebbe egli tagliata con gli occhi? L'uomo sopra il suo destino può, io dubito, quanto gli occhi possono per tagliare le pietre.
E allora che importa sgomentarci? libiamo, come costumavano gli antichi, agli dèi infernali e moriamo.
Significate al signor commissario che Vico Machiavelli giunto or ora da Fiorenza ha da consegnarli lettere degli magnifici signori Dieci di libertà e guerra
, diceva Vico, smontato in Empoli al quartiere del Ferruccio, alla lancia spezzata che v'era posta di guardia.
Non si può. Il commissario ha comandato che per cosa al mondo non si turbasse prima dell'Ave maria del giorno.
Andate tuttavia; e se dorme, svegliatelo.
Ferruccio non dorme: - guardate quella grand'ombra sopra l'opposta muraglia, - è il signor commissario Ferruccio che passeggia su nella sala del primo piano.
Dunque avvisatelo.
Non si può; l'ordine non lo concede.
Almeno portategli o fategli portare questo piego.
Non si può; - l'ordine non lo concede.
Il diavolo riposi le tua ossa
, mormora tra i denti Ludovico, e subito dopo riprese: "Ebbene, tostochè giunge l'Ave maria recategli questi fogli: se mi vorrà, ditegli che sono al quartiere; se mal ne avviene, il mio debito è compito."
E quinci si partiva sdegnoso; ma appena fu in lui un poco queto quel primo impeto d'ira, ripensando come il Ferruccio, avendo tolto l'arduo incarico di ripristinare l'onore della milizia italiana, doveva mostrarsi zelantissimo della disciplina, e il danno poco ed incerto che poteva derivare dal soverchio rigore non era da paragonarsi a gran pezza al danno immenso e sicuro che sarebbe nato dalla troppa rilassatezza, - concluse, siccome gli avveniva il più delle volte, di dar torto a sè, ragione al Ferruccio.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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