Ma
, riprese esitando Ludovico, "la promessa che voi faceste al padre mio moribondo mi suona diversa; o non prometteste voi ch'io vi sarei morto al fianco per la patria combattendo?"
Vico, io non muto mai; ma dite: - voi da quel tempo in poi nulla vi sentite mutato? Allo amore di patria non si mescolò per avventura un altro amore? Vostro malgrado, non si levò nel cuor vostro un istinto di conservazione per la vostra vita dacchè un'altra vita vi preme molto più della vostra? È santo il vostro affetto, ed io lo approvo; pure sarebbe stato meglio che vi avesse acceso in altra stagione. Ma i fati reggono gli eventi; io poi non domando mai cose superiori alla umana natura; - male, penso, si lascia il fianco della sposa per affaticarsi quotidianamente al raggio del sole in battaglia.
Amaste voi mai?
una voce soave interrogò il Ferruccio, e si partiva dalla fanciulla.
Io? - Amai mio fratello Simone, valente spada e fidato consiglio; - amai l'uno e l'altro mio genitore, ed amo le mie due sorelle, che, rimaste a casa, certo nè anche a quest'ora cessano dalle notturne preghiere per la tutela della mia vita... ma sopratutto amo la patria; - donna amata e gelosa, custodisce tutti i miei affetti... la mia anima è a Fiorenza, intorno al gonfalone della Repubblica; - la mia anima sta sulla corona che circonda la testa dei lioni del Comune... gran parte della mia anima posa eziandio su questa spada... oltre di ciò, io temo non avere anima per nessuno.
Misero voi!
Misero io! - e perchè, giovanetta?
Perchè
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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Ludovico Ferruccio Simone Fiorenza Repubblica Comune
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