Il matrimonio fu celebrato nelle domestiche pareti, chè prima del concilio di Trento molte formalità, diventate in seguito sostanziali, si trascuravano; mancarono i riti solenni; non vi assistè la corona dei parenti e degli amici. Furono nozze dicevoli al soldato in procinto di perdere la vita, - alla donna che corre pericolo di diventare vedova prima che sposa. La religione del cuore supplì alle pompe religiose, l'amore immenso dei pochi alla proterva allegrezza dei molti convitati.
Compiti appena gli sponsali, Vico baciò in fronte la sua donna e tenne dietro al Ferruccio disposto a partire. Annalena, comunque abbattuta dalla notte vegliata e più dalle sensazioni sofferte, apparecchiò le poche masserizie a trasportarsi necessarie; Lucantonio taciturno l'aiutava senza mostrarsi affaticato. Tal era quel vecchio che gli anni non sapevano aggiungergli una ruga sopra la fronte, l'angoscia una puntura sul cuore, il disagio indebolire que' suoi nervi di ferro.
Il sole co' suoi primi raggi faceva coruscare la picca brunita in cima all'asta che regge il gonfalone del popolo fiorentino. Prossimo d'ora in poi a ricercare invano la bandiera della libertà sopra la nostra terra, pare ch'ei la vagheggi con aumento di luce. La brezza mattutina svolge agitando le pieghe del gonfalone, e n'esce un fruscio confuso che ti fa credere che, animato per miracolo, voglia all'improvviso favellare, e per troppo affetto la parola non si formi distinta, come immaginò l'Alighieri di quel suo avo Cacciaguida quando gli comparve davanti nel Paradiso.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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Trento Vico Ferruccio Lucantonio Alighieri Cacciaguida Paradiso
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