- PartiamoIacopo Bichi, piegandosi sopra la sella del cavallo, mormorò nelle orecchie del Ferruccio:
Di nemici va pieno il contado, commissario; non parrebbevi prudente, onde fuggire ogni impaccio, che ripiegassimo il gonfalone, e i tamburi e le trombe tacessero?
No, Iacopo
, riprese il Ferruccio; "e' bisogna incamminarci al conquisto di gloria non come ladri, sibbene da eroi. - Date nei tamburi. Viva la Repubblica!"
I soldati ripeterono il grido Viva la Repubblica e si posero in via.
Volterra è città antica, posta quasi nel mezzo della Toscana, sopra un monte assai alto: sedendo sopra cinque gioghi, dicono gli storici che presenti per pianta quasi la figura di una mano. Chi prima la edificasse ignoriamo; alcuni le danno origine propria, altri straniera; tra questi chi l'attribuisce ai Lidii, chi a' Pelasgi, chi a Tirreno; non manca chi ne affermi fondatore Noè: incertezze e favole le quali nonpertanto valgono a dimostrare i suoi remoti principii.
Ciò che apertamente possono esaminare i pellegrini sono le reliquie delle mura ciclopiche che occorrono pur sempre nel suo territorio, e scritture di lingua che ormai non intendiamo più: le prime fanno fede che visse un di una schiatta di uomini dotati di forze assai superiori a quelle dei popoli moderni; - le seconde, di un tempo tanto antico che mal si accorda colla età attribuita alla nostra terra. Dicono Giano nascesse in lei; affermano quivi ancora trovasse i natali san Lino; i quali casi, se come narrano, avvennero, segno è certo avere usato sempre benigno riguardo a quella città la Idea, che i popoli posero con vicenda perpetuamente alterna nel cielo a disimpegnare le funzioni di Dio.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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