- Bandi e pene, comechè incomportabili, nondimeno sopportate senza querela: ma quando si venne all'imporre seimila fiorini di gravezza, si udirono gemiti, voci d'ira a mala pena compresse e querele umilissime. Non increbbe a costoro la infamia del malefizio e neppure la turpitudine della pena; nulla i perduti privilegi, la trista condizione della città nulla, - i soli denari strapparono da quei cuori di pietra un sospiro che affetti più generosi non avevano saputo suscitare. Però inutili riuscirono le rimostranze: e perchè indugiavano a pagare, il Ferruccio, presi alcuni dei maggiorenti, li cacciò nel fondo della torre di Rocca Vecchia e fece loro intendere che non ne sarebbero usciti se non gli pagavano la pecunia richiesta. Non li potendo vincere cotesta minaccia, gli spaventò col capestro; pagarono quando videro alzare la forca, tranne solo uno, e fu Bartolomeo Falconcino, uomo abbietto, nel quale molto più potè l'amore del danaro che la paura del capestro, e si rimase in torre fino al termine della guerra.
Grave carico danno, io non lo vo' tacere, a Francesco Ferruccio, di aver mandato alla forca Buonincontro Incontri ed un altro Volterrano, e rimesso a Nicolò Gherardi molto maggiore peccato: ma le sono novelle. Innanzi tratto vuolsi considerare come i Dieci gli avessero commesso di cavare dai Volterrani ribelli non solo tanto danaro quanto bastasse alle paghe dei soldati che di presente con esso lui militavano, ma altresì sopperisse ad assoldare mille fanti, i quali, uniti co' due mila che Giampagolo di Renzo da Ceri doveva condurre a Pisa o con gli altri che in pari numero avrebbe raccolto Andrea Giugni in Empoli, e sotto la sua condotta sarebbero comparsi da qualche parte alle spalle del nemico a combattere onorate non meno che utili fazioni.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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