Perdonò al Gherardi, mosso dalle supplicazioni della moglie che con quattro figliuoli gli si era inginocchiata davanti, e perchè la colpa di tenere pratica col campo nemico non compariva del tutto chiarita, lo mosse eziandio la persuasione di Pagolo Corso capitano di valore cui gli premeva tenere insieme agli altri bene edificato; e finalmente perchè ne trasse somma notabile di argento pei servizii della Repubblica.
Però, non bastando le somme raccolte alle paghe dei soldati e agli altri bisogni della guerra, il commessario cominciò a porre mano sugli argenti delle chiese, non mica sopra i vasi necessarii al culto divino, ma sopra statue di santi condotte in metalli preziosi e sopra arredi per troppa copia superflui. Se preti, e frati subissassero, non è a dirsi; a pensare che quei bei santi di argento stavano per ridursi in moneta, e in moneta destinata non per loro ma pei soldati, erano per dare del capo nel muro. In Firenze i sacerdoti chiamavano Ferruccio Gedeone, in Volterra Acabbo o peggio; - egli però non era uomo da rimanersi; chiamati alquanti di loro, egli si fece trovare seduto davanti una tavola sopra cui stava aperto il libro degli Evangeli.
Perchè
, levandosi in piedi esclama il Ferruccio, e la destra tenendo sopra il libro aperto, "perchè ricusate partecipare alla commune difesa? non comandarono gli apostoli agli universi cristiani, e non insegnò san Pietro che, comperati a prezzo di sangue, non dovessimo diventare servi degli uomini? Guardate, questa è l'epistola che egli scrisse ai Corintii; vorreste per avventura smentirla?
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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