A cui ti manda dirai che le città si prendono con le bombarde, non con le parole; che tra poco noi gli faremo in persona più ampia risposta; - te poi messaggero avverto che a soldato, quale sei tu, disconviene portare proposte infami a soldato quale sono io; e peggio poi ordire tradimenti: per questa volta hai ricevuta benigna accoglienza e doni; - non ritornare; - quest'altra tu avresti il capestro: va via.
E senza por tempo tramezzo, messi in ordinanza alcuni de' suoi, uscì fuori di Volterra ed appiccò una grossa scaramuccia con le genti di Fabrizio. Dove i soldati nemici non fossero stati meno tristi del capitano quel sùbito assalto dava al Ferruccio vinta la impresa; ma, usi alle guerre, di per loro stessi si rannodarono, strinsero le ordinanze, e conoscendo pericoloso il luogo dove gli aveva spinti Fabrizio, a canto la porta di San Giusto, si ritirarono nel borgo, dove parve bene al Ferruccio di lasciarli stare. Ora, nel mentre ei tornava baldanzoso in Volterra, ecco farglisi innanzi il trombetto da lui testè dimesso, col duplicato delle lettere addosso dei fuorusciti ai consorti loro, e di più un bando che promettea grossissima taglia a chiunque ammazzasse il Ferruccio: ancora recava la seconda intimazione al commessario di rendergli la città; insane cose e incredibili, se le non fossero, vere(270).
Impiccatelo!
appena lo ebbe scorto, grida con voce concitata il Ferruccio.
Signor capitano, rammentatevi che io sono un trombetto; - l'ambasciatore non porta pena.
Mia non è la colpa: ti aveva pure avvertito; - ricada il tuo sangue sul capo del Maramaldo.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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