- Impiccatelo!
Non valsero scongiuri, non lo mossero i volti dei circostanti nè la gioventù del messaggero, nè lo spesso invocare ch'ei faceva i parenti e la madre; stette inesorabile, e fu impiccato.
Gli storici del tempo biasimano cotesta azione del Ferruccio, e Benedetto Varchi, comunque espositore pacato delle cose di cotesta guerra, e delle virtù di quel capitano innamorato, non dubita qualificarlo superba e crudele e forse finalmente cagione della morte del Ferruccio.
Io per me non dissimulo i brutti fatti; e se tale veramente dovesse reputarsi questo del capitano della Repubblica, non vorrei diminuirgli in nulla la reprovazione che merita: se non che reputo debito del mio ufficio fare presente a cui legge che, per consenso degli uomini intendenti del mestiero delle armi, hassi a reputare verace messaggero il trombetto mandato a intimare la resa della terra, allorchè questa assalita nelle regole si trovi ridotta in termine da opporre poca resistenza o nessuna; mentre per lo contrario, s'ei si presenti prima ancora che sia stata battuta, si considera provocatore, come quello che propone atto vituperosissimo, o spia: inoltre bisogna avvertire altro essere l'animo di quale disamina i casi umani per raccontarli, altro quello di colui che gli sopporta e gli vendica; e meglio ancora, - ardua impresa essersi tirata sopra le spalle il Ferruccio, quella cioè di salvare la patria pericolante con tale uno esercito al quale mancava ogni senso di moralità, ogni disciplina preordinata al vincere: effetti che possono in tempi quieti conseguirsi con l'ammaestramento e con gli esempi buoni; ma quando il tempo manca, nissuna cosa può meglio provvedervi come la manifestazione di volontà inesorata.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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