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Ma per voi, mi sembra, avremmo potuto dormire, quanto i sette dormenti, sul margine dell'abisso...
Silenzio!
interruppe il gonfaloniere; "magnifici cittadini, apparecchiatevi ai giuramento ed ai voti."
Malatesta chiese ed ottenne commiato; il gonfaloniere lo licenziò adoperando umane parole, levando al cielo la sua lealtà e l'obbligo che gli avrebbe in ogni tempo la Repubblica professato grandissimo. E non pertanto vuolsi credere che, senza gli uomini di arme i quali accompagnavano Malatesta, primo il gonfaloniere Girolami avrebbe ordinato si sostenesse e innanzi al Soderino nel capo si condannasse. Concede questa facoltà alle parole e al volto il cuore riposto in mezzo del petto e diligentemente coperto sopra di carne e di ossa.
Che pártene? Meritai io la tua lode?
uscendo di sala appoggiato sul braccio di Cencio Guercio, gli andava Malatesta susurrando entro le orecchie.
Avanti, - avanti
, risponde quel terribile Cencio; "così continuando voi diventerete la disperazione di Dante."
Dante! Com'entra qui Dante?
Più che voi non pensate, o dolce signor mio; imperciocchè, resuscitando, egli non saprebbe in qual parte del suo Inferno riporvi; sì, voi mi pare le meritiate tutte...
Va', - il demonio dell'acutezza ti possiede.
Perchè no? In cielo e in terra tutto mi comparisce epigramma. Sapete voi che cosa ella sia la vita? Ve lo dirò ben io: - un epigramma di messere Domeneddio...
Si allontanavano motteggiando da un luogo dove stava per condannarsi una famiglia inclita a perdere la fama, un uomo la vita.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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