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      I rei rimasero soli con i rimorsi e le catene.
      Dopo molte ore, la porta della stanza dello squittinio si apre silenziosa su i cardini, poi si presenta improvviso come lingua di fuoco, sopra la soglia, un mazziere vestito di rosso con lo spadone dritto nelle mani; segno di morte.
      Si riposero i magistrati nei seggi; i passi e i moti loro non suscitavano rumore alcuno; pareva una processione di spettri. Al cenno della mano che il gonfaloniere gli fece, il notaio dei Signori si alza e con voce tremante legge:
      Invocato il nome di Cristo Redentore, della Repubblica Fiorentina re. La Quarantia dichiara rei di tradimento contro la patria Luigi di Tomaso Soderini e frate Vittorio Franceschi, li condanna nel capo, ordina agli spettabili signori Otto di mandare ad esecuzione la presente sentenza. Data, ecc.
      Il gonfaloniere, profondamente commosso, si leva sorreggendosi con ambe le mani ai bracciuoli della sedia e indirizzatosi ai condannati, favella:
      Uomini colpevoli, la giustizia umana ha dovuto condannarvi; non perdete tutta speranza, volgetevi alla immagine di questo Cristo: egli tiene le braccia aperte per accogliervi al suo seno; il battesimo delle lacrime di penitenza basta ad acquistare il paradiso...
      - Nè potè parlare più oltre, chè il singulto gli strinse la gola, e cadde a sedere di nuovo.
      I cittadini componenti la Quarantia cominciarono a vuotare la sala, - alcuni con la ingiuria alla bocca, la minaccia negli occhi passando dappresso ai condannati inasprivano la sentenza col sarcasmo; altri, i favorevoli a loro, temendo essersi avventurati anche troppo, non ardivano sollevarli con parole di conforto; entrambi opprimeva un peso d'ineffabile angoscia.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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