La madre si mosse incontro al capo per impedirgli che traboccasse dal patibolo giù sopra la piazza, ma all'improvviso cadde quasi fulminata. Ella gittò uno strido che percosse come dardo le orecchie degli astanti; - quell'urlo corrispondeva all'ultimo palpito di un cuore spezzato.
Poi andarono pel frate: senonchè questi, sperando nel soccorso di un qualche tumulto, s'ingegna differire, quanto meglio per lui si può, il momento del supplizio. Le mani aveva legate; co' morsi si affatica, co' piedi e col capo; - prega, minaccia e bestemmia, muggisce di affanno; male gli giovano i conati; - comechè reluttante, lo trascinano a forza.
Il popolo, il quale ha sempre plaudito il gladiatore che muore con sembianze animose, vilipeso il codardo, non frenando lo sdegno alla vista di cotanta viltà, irrompeva con urli e schiamazzi da scuotere la terra: "Taglia, taglia...."
Soldati in copia avevano mosso a vedere cotesto spettacolo, e poichè sapevano i cittadini vivere in sospetto di loro, temerono fosse quello il segnale della strage; i cittadini ebbero per le medesime cause uguale paura, e tu avresti veduto all'improvviso in quel mare di popolo una frotta correre in un senso, un'altra in un altro, simile a correnti di mare; e quando venivano a urtarsi come i cavalloni che si spezzano contro gli scogli, andavano all'aria cappucci, elmi, lembi di vesti, e tra mezzo alla tempesta vedevi alzarsi e calare bastoni, coruscare qualche spada; inoltre un rovinio, un muggito simile anch'egli al fragore delle acque sconvolte.
| |
L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
|
|
|