I Greci ebbero in costume violare i giuramenti, fu turpe fama del popolo la fede Greca; - però secoli passarono e secoli prima che un occhio piangesse sopra i destini di quella famosa contrada. Subentrò la fede punica, - Cartagine è ridotta in un mucchio di rovine che nessuno, anche potendo, vorrebbe rilevare; adesso vince le fedi greca e punica la fede francese. - Tradisci Francia, quanto più sai, - la Italia non t'imiterà per questo: - comunque serva, val meglio di te libera e fortunata, imperciocchè, sebbene le sieno incatenate le mani, volge nel pensiero alti concetti di governo, e conosce essere le nazioni sorelle in faccia a Dio, e sente che quando una nazione dice all'altra: Io mi sono composto un seggio della tua testa e ben vi sto, - allora la religione e la legge mal possono imporre ai cittadini, - non uccidete, non rapite. Ogni vincolo sociale si rompe, e la fossa di Daniele presenta appena paragone conveniente col mondo contristato da tanta perfidia.
NOTA.
(a) Di Francia non possiamo essere nemici mai; però non a fine di rimbeccare gli svergognati scrittori che le nostre rose, tristi o stupidi, e forse ambedue, appo i Francesi bistrattano, dei quali io so che i dabbene di cotesto popolo hanno onta e gravezza, ma sì a chiarire quale di noi ab antiquo abbia fatto governo la Francia, e vedano se meritiamo che un giorno ci dia mano a rilevarci, io porrò alcune citazioni intorno alla fede di Francesco I re gentiluomo, com'egli vantavasi.
Nel maggio del 1529 Baldassare Carducci oratore fiorentino domandandogli: "E noi, venendo Cesare, che abbiamo adunque da fare?
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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