Bene avere inteso ch'egli pensava cavare 4 o 500 mila scudi dalla creazione dei cardinali, ma considerasse che con questo partito spianterebbe la Chiesa, perchè, oltre ai vituperii che poteva aspettarsene dai luterani, egli metterebbe tal peste nel collegio che di qui a cento anni se ne proverebbero gli effetti. - Il papa rispose: essere la creazione dei cardinali la faccenda che più lo noiava, anche quando si trattava di gente dabbene, per la copia grande che se ne aveva; conoscere a prova che l'oratore favellava d'incanto, ma che l'onore suo lo costringeva a questo, - Allora gli dissi che non ci era onore nè utile, perchè avendo Firenze in rovina, di qui a venti anni non ne avrebbe approfittato di uno scudo, mentre vi avrebbe speso tutto il suo e quello degli altri; e badasse che la creazione dei cardinali non avesse ad essere la sua estrema unzione, perchè, fatto questo, gli era chiusa ogni via a raccogliere pecunia, correndo rischio di non essere più obbedito come papa, cascare in obbrobrio presso i principi cristiani, e dato in balia ai suoi nemici, i quali spoglierebbero la Chiesa di quanto le avanza; ed io conosceva di tal cuore che venuto a questo si sarebbe lasciato morire di fame e di angoscia. Rispose che ben per lui se Firenze non fosse mai stata... e se poteva io consigliarlo a chinare il capo davanti sette od otto paltonieri di Firenze che avevano menato il popolo a precipizio: non dovermi essere ignoto ch'egli si sarebbe attirato l'odio dei principali cittadini che esulano fuori di patria e quotidianamente lo stimolano a tirare innanzi, che in altro modo si troverebbero diserti per avergli fatto servizio.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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