Pagina (917/1163)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La verità scoppia la superbia, le bestie vagliono meglio di noi, forse perchè, come al creatore piacque, non compartiva loro la ragione(291).
      Questo insigne monumento scomparve sotto il principato; in vece sua orna adesso Livorno la statua di un principe con quattro uomini incatenati sotto nella base, ingenua espressione della monarchia! - Chi è costui? Prima fu cardinale, poi principe della Toscana per retaggio del suo fratello maggiore morto di veleno. Quale impresa rammemora il monumento? Nessuno lo sa. La storia tace. Le statue ritte al principe vivo, più che dimostrazione di grandezza in lui, fanno testimonianza della viltà di chi gliele offriva. Non forse i Romani inaugurarono statue a Domiziano, a Nerone e a Caligola? Se i cranii dei Medici inariditi dentro le loro sepolture potessero formare un desiderio, certo vorrebbero rovesciati i prepri simulacri. Oh! voi sapeste quanto è cosa dura la memoria a colui che si spense nel rimorso. I Medici già quasi avrebbero conseguito l'oblìo: le monete dalla loro effigie consumava il tempo: la storia udendo i delitti di quella turpe famiglia gittò lo stilo e non volle registrarli; chè nè tante furono nè tanto scellerate le colpe degli Atridi; e poi questi costrinse il fato, mentre nei Medici fu spontaneità di libidine e di sangue... - per altro non si ricorderebbero; stanno le statue: - in ciò che più agognarono, adesso rimangono puniti, - nella bassezza di turpi lusingatori. Durino quelle statue; non le logori il tempo, la inclemenza dei cieli non le offenda: i principi hanno elevato con le loro mani il proprio supplizio; - ogni uomo sa dove lanciare una maledizione: assai lunghi anni si conserveranno così. Quando mutilate cadranno ingombrando, masse deformi, il terreno, possa urtarvi dentro il cieco e rifiutarle, esecrandole, per seggio dove aspettare l'elemosina del popolano che passa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Livorno Toscana Romani Domiziano Nerone Caligola Medici Medici Atridi Medici