Adesso la piaga non duole... perchè la si è fatta cangrena.
Mentre più si travagliava il Ferruccio in questa faccenda, Luigi Alamanni, istando presso la nazione fiorentina stanziata in Lione, raccolse certa quantità di pecunia e la inviò speditamente al valoroso commissario(300). Riprese lena, si dette a levare gente, formò nuove compagnie, mescolò agli inesperti certa quantità di provati, esercitò tutti, rivide le cittadelle e le munì; scrisse lettere ortatorie agli uomini del contado e ne ottenne cavalli. Molti lavoratori si presentarono co' loro arnesi rurali, ed ei ne formò due compagnie di marraiuoli senza provvederli di altre armi, perocchè sapeva che gl'istrumenti co' quali si lavorava la terra sono eziandio molto bene acconci a difenderla; ragunò vettovaglie, apprestò cariaggi, scale, polvere, ogni maniera munizione. Considerando dovere tenere la strada per vie dirupate, alle artiglierie impraticabili, per non rimanere privo di questo potentissimo mezzo di guerra, ordinò dodici moschette o vogliamo dire spingarde, da potersi accomodare in qualunque più arduo luogo mercè alcuni cavalletti molto agevoli al trasporto, finalmente apprestò copia di trombe di fuoco artifiziato e distribuì ad ogni capitano la sua. L'antico Briareo non sembrò più favola, egli operava ratto e molteplice, come se la natura gli avesse compartito cento braccia e cento teste.
Però mentre a tante cose provvedeva, dimenticò sè stesso. La vigilia prolungata, i soprumani travagli, l'oblio degli alimenti lo fecero macro, gli occhi gli diventarono vitrei e fissi, sopra le guance pallide ad ora ad ora appariva una striscia di colore etico.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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Ferruccio Luigi Alamanni Lione Briareo
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