Due dei Dieci andarono in gran fretta a trovare Malatesta Baglioni e Stefano Colonna, e a pregarli che volessero rendersi al palazzo per consultare; ambidue si mostrano rilenti a obbedire, pur vanno, - il primo in compagnia di cinquecento soldati, armato di corsaletto e di celata.
Per le scale del palazzo Zanobi Bartolino ricambia una parola col Malatesta, e con quella parola gli pone in mano il pugnale per trucidare la patria.
Stavano adunati la Signoria, i Collegi, i Dieci, i Nove e i gonfalonieri dei sedici gonfaloni. Quivi con acconce parole Rafaello Girolami espose; la mente del governo essere di rassegnare l'esercito e poi rimettersi in tutto all'arbitrio della fortuna e combattere. Malatesta a siffatta proposta rispose le seguenti parole riferite da Giovambattista Busini(306).
Signori, io sono venuto a farvi reverenza ed ho indugiato sino ad ora perchè mi era detto che le Signorie Vostre mi volevano gettare a terra di questo palazzo; tal vedo tra voi che mi mostrò sempre aperta, la finestra dalla quale fu precipitato Baldaccio; - e pur ora, salendo, udii dire da uno dei vostri cittadini: Va' pur su, va' pur su; tu non uscirai. Io non sono traditore, ma vi affermo che poco più avete rimedio a salvarvi.
Noi non vi chiamiamo
, riprese il gonfaloniere, "per udire discolpe, - conosciamo a prova la fede e prodezza vostre, e in queste intieramente noi confidiamo. Nei liberi reggimenti non è da farsi conto delle parole che si vanno ad ogni ora spargendo dintorno dai malcontenti e più spesso dai tristi; a voi basti possedere la fidanza della Signoria.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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