Un popolo nella lunga giornata dei secoli non è crudele e perfido impunemente a danno di un altro popolo.
L'avantiguardia fiorentina, scesa in fondo della valle, piegò alla volta di San Marcello, là dove anche ai giorni nostri occorre una cappella di pietra grigia dedicata alla Vergine, posta lungo la strada che da Pistoia conduce a Modena. I terrazzani non conobbero il pericolo prima che sel vedessero irreparabilmente caduto addosso; la nebbia fitta impedì loro pensassero ai ripari. Irruppe pertanto nel castello la piena dei nemici: ben s'ingegnarono chiudere le porte della Fornace e del Poggiuolo, ma non poterono; - chiusero quella del Borgo, e a nulla valse, imperciocchè gli assalitori accatastandovi davanti copia di legna suscitassero tale un incendio di cui anche ai tempi presenti occorrono vestigi. Dopo quel caso mutarono nome alla porta, e di porta del Borgo lo chiamarono porta Arsa, che tuttavia le dura. Le stragi, le rapine, i turpi fatti che così spesso e con tanto fastidio tocca riferire allo espositore delle storie umane qui si rinnovarono e più crudelmente che altrove; uccisero i vecchi, perchè avevano offeso; le donne, perchè i figli avevano nudrito alla offesa; i fanciulli, perchè crescevano a offendere; le masserizie distrussero, le case rovinarono, i ricolti serbati a mantenere la vita dispersero, pochi fuggirono, e recatisi in collo i cari figlioletti, si dettero a cercare riparo arrampicandosi su per l'ardua montagna detta la Serra o il Partitoio; alcuni si chiusero nel campanile, dove disperati di scampo attendevano, come meglio potevano, a difendersi.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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