Il cielo presago della sventura che stava per avvenire incupì maggiormente la sua faccia, - di grigio diventò nero e parve assumere gramaglie pel prossimo lutto. - La pioggia dirotta allaga d'improvviso la terra.
Per altra parte il principe di Orange, pervenuto il due agosto a Pistoia, vi si fermò tutta la giornata attendendo ad ascoltare gli esploratori e spedire di ora in ora ordini e messi a Fabrizio Maramaldo e ad Alessandro Vitelli, affinchè si stringessero alle spalle del Ferruccio senza lasciargli campo a ritirarsi; la qual cosa gli sembrò avere molto bene conseguita quando gli fu riportato che il capitano Cuviero con gli Spagnuoli ribelli di Altopascio, chiesto ed ottenuto perdono, si era congiunto con lui, e che Nicolò Bracciolino con mille armati di parte panciatica lo sosteneva e guidava. A ora di vespro, il principe, salito in cima del campanile del duomo, domandò ai cittadini pistoiesi che lo circondavano gl'indicassero la strada da tenersi fra i monti; della qual cosa, secondo che i ricordi dei tempi ci fanno fede, fu pienamente istruito da Bastiano Brunozzi(325). Appressandosi la sera, dietro la scorta di Bastiano Chiti(326), uomo pratico del paese, si pose in via e camminando tutta la notte si condusse la mattina sotto i Lagoni, luogo quasi ugualmente distante da Gavinana e Pistoia, e si accampò in certo piano tutto ingombro di castagni che torna sopra a San Mommè, ricoperto dal poggio che riguarda Pontepetri e le Panche, adattissimo alle insidie e tale da sorprendere senza essere scoperto il Ferruccio, quando si fosse inoltrato, per la strada ch'egli disegnava tenere.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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