Il Ferruccio, trovata sgombra la via, accorre frettoloso e tra gli applausi dei terrazzani entra in Gavinana per la porta Papinia. Trasportato a festa sopra la piazza, mentre alzata la mano impetra silenzio per manifestare la gratitudine che serberebbe eterna la Fiorentina Repubblica per la divozione del popolo egregio di Gavinana, ecco volge lo sguardo alla contrada che mette capo alla porta Apiciana, e vede maravigliando comparirsi davanti la bandiera imperiale.
Fabrizio Maramaldo, il quale, come avvertimmo, aveva ricevuta commessione dall'Orange di tenere dietro al Ferruccio, giunto anch'egli sopra le Lari di Prunetti e quivi avvisato della scesa dei Fiorentini nella valle di San Marcello, piegō a mano sinistra al ponte di Mammiano, e scortato da buone guide, tenendo il cammino verso i monti che sovrastano a San Marcello, per la via sotto al Piano dei Termini, riuscė presso le mura di Gavinana dalla parte di levante. I terrazzani, accorsi ad incontrare il Ferruccio, nč da questa banda temendo l'offesa, l'avevano lasciata scoperta. Maramaldo, tentata la porta e la trovando salda, si pose a speculare la muraglia; ella era, siccome composta di muro a secco, debolissima; in breve tempo e con molta agevolezza gli riuscė atterrarne tanto spazio quanto bastasse a passarlo due uomini; un soldato, il pių animoso, si provō ad entrare; non gli si opponendo nessuno, si assicurarono gli altri del sospetto d'insidia e a calca vi si affollarono. Cosė Fabrizio Maramaldo entrava in Gavinana da levante nel punto stesso in cui vi penetrava Ferruccio dalla parte di settentrione.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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