E tuttavolta, se alla Vergine non piacque separare la mischia, s'ella conobbe la giustizia della causa della Repubblica, perchè non ottenne la vittoria ai Fiorentini? Perchè con esempio memorando non dimostrò in conforto della virtù infelice prendersi su nei cieli cura e difesa della innocenza dei popoli? - Vana cosa fu sempre affaticarci la mente con domande alle quali non sappiamo trovare risposta.
Prima che il principe si avventurasse nella impresa rischiosa, monsignore Ascalino, dubitando di male, come prudente capitano pensò alla ritirata e dispose una banda di due mila tra Tedeschi e Spagnuoli in certa forra che giace tra Gavinana e il prossimo castello di Maresca; per questo caso di ora in poi la chiamarono la Forra Armata.
L'Orange muove imperversato giù sul pendio, così saldo si mantiene sopra l'arcione, così facile acconsente con la persona ai moti del cavallo che pare comporre una stessa forma con lui, - un mostro creato alla distruzione della specie umana.
Sceso in fondo del luogo ripidoso, trasse le briglie, e il buon destriero si fermò immobile. Il principe gira intorno la testa a speculare se alcuno avversario gli si presentasse davanti, ed ecco vede un cavaliere armato alla leggiera starsi presso la fontana delle Vergini senza fare atto di andargli incontro, ma ed anche disposto a non rimoversi da quel luogo. L'Orange, piegando a quella volta il cavallo e al comando della voce aggiungendo il gesto, gli grida da lontano:
Non mi aspettare, soldato; sgombra, io ti concedo fuggire.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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