La spoglia mortale del principe, spenzolando di qua e di là le braccia e le gambe, e dimenando capo, lacrimoso spettacolo della miseria umana, giunse a Pistoia. Lo posarono prima fuori di porta al Borgo, donde il clero lo rimosse con pompa, e a grande onoranza lo trasportarono alla cattedrale. Quivi ebbe esequie solenni come vincitore. Poco dopo lo deposero alla certosa di Firenze, e quinci, dopo averlo imbalsamato, lo spedirono alla sua genitrice, che certo non si aspettava rivedere in questo modo il diletto suo figlio."
Vittoria! vittoria!
con immense strida gridavano i soldati del Ferruccio, respinti i nemici e dispersi per la campagna, rientrando nelle mura di Gavinana. I terrazzani dai balconi, dai tetti plaudivano battendo palma a palma e sventolando candidi pannilini. Le campane sonavano a gloria.
Vittoria! vittoria!
rispondono i cavalleggeri fuori delle mura, i quali a posta loro, ributtati i cesarei, occupavano il piano delle Vergini. Dappertutto allegrezza. Il cielo stesso placato lasciava aperto tra le sue nuvole un adito al raggio del sole, - l'ultimo che salutasse il gonfalone della Repubblica Fiorentina.
E il prode Ferruccio, palpitante, bagnato di sangue nemico e de' suoi si appoggia all'asta della lancia sotto il magnifico castagno che sorgeva sopra la piazza della Gavinana. I suoi occhi stanno rivolti al firmamento porgendo col cuore grazie fervidissime a Dio; - non lo poteva con le labbra, chè lo impediva l'affanno.
Qui circondato dall'Arsoli, dal Masi, dai conti di Castro e Civitella, da ambedue gli Strozzi Nicoḷ e Bernardo, e da altri egregi difensori della Fiorentina Repubblica, udiva i vari casi della battaglia e la morte del principe.
| |
L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
|
|
Pistoia Borgo Firenze Ferruccio Gavinana Vergini Repubblica Fiorentina Ferruccio Gavinana Dio Arsoli Masi Castro Civitella Strozzi Nicoḷ Bernardo Fiorentina Repubblica
|