Giampagolo Orsino, ormai disperato, si accosta al Ferruccio e gli domanda:
Signor commessario, vogliamo noi arrenderci?
No
, gli risponde con forza il Ferruccio; e piegata secondo il suo costume la testa, si avventa primo contro i sorvegnenti imperiali.
Nicolò Strozzi, considerando come quel valoroso, più che a mezzo morto, potesse appena reggere la spada, non volle si esponesse a sicurissimo eccidio; onde presto si pose tra il nemico e lui, riparandogli col proprio corpo le ferite.
Ma il Ferruccio, brontolando, lo trasse in disparte e in ogni modo volle pel primo affrontare il nemico(339). Cessata la speranza di vincere, combattono per non morire invendicati. Gl'imperiali abborrenti di sostenere l'estreme ire di quei terribili uomini, si allargano e li bersagliano con gli archibusi da lontano. Ad ogni momento ne cadeva uno per non più rilevarsi, - nè i superstiti pensano ad arrendersi. Anche la Toscana ebbe i suoi Trecento e Leonida.
Il gonfalone di Fiorenza! Gli angioli scendono a difenderlo: viva la Repubblica!
Questo grido mandarono il Ferruccio e i suoi compagni, allorchè, alzando all'improvviso lo sguardo, videro sventolare al balcone di un castelletto posto sopra certa eminenza accanto le mura di Gavinana la bandiera del comune.
E al balcone si affacciò Vico Machiavelli, che con la voce e col cenno chiamava i compagni a riparare in cotesto estremo propugnacolo.
Non senza nuove perdite colà si condussero; stremati com'erano di forze e di sangue, quella breve erta parve loro infinita.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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