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      ..." Il vecchio vacillò, come se forte lo percotessero sul capo, si appoggiò alla parete; dopo lungo tempo con labbra tremanti riprese: "È prete." - E di lui non disse altro; stette di nuovo taciturno, quindi incominciò;
      Dante, tu sai se io abbia avuto viscere di padre per te; - tu sai se anche potendo io vorrei consigliarti una viltà: - la fortuna prevale: - sálvati, - consérvati a tempi meno tristi..., aspetta che il popolo torni a svegliarsi.
      No, l'uomo stanco s'addormenta e la mattina si sveglia più gagliardo di prima, ma i popoli dormono un sonno di morte eterna; - io rinnego la speranza, come renunzio alla vita.
      Oh! non dirlo
      , favella il vecchio, "non dirlo", e la mano gli pone sollecita sopra la bocca, "non dirlo, figliuol mio; queste sono bestemmie che accendono l'ira di Dio: ciò che il popolo veracemente vuole, quello anche può; - tu sei giovane assai, ma pur devi sapere che tre volte in novantaquattro anni fu cacciata di Fiorenza la casa dei Medici, e due di queste, si può dire, ai tuoi tempi, nel quattrocento novantaquattro ed ora nel ventisette...: perchè non sarebbero cacciati la quarta e per sempre?"
      E quando?
      Quando i loro peccati diventeranno maggiori dei nostri(348); e sarà in breve, perchè agevole è agli oppressori dei popoli passare il segno dell'ira di Dio.
      Andiamo dunque.
      Io rimango....
      Avrebbe il vecchio più sangue del giovane?
      No: appunto perchè ne ho meno, rimango; impaccio ti sarei nella fuga, carico nell'esilio, e i miei anni sono tanti che dipartirmi dalla patria a me null'altro frutterebbe tranne sepoltura straniera.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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