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      Detto umano non parve mai più profetico di questo. Caduto Filippo dal sommo della prosperità, tratto a gran vituperio sopra un muletto, tra lo schiamazzo della folla inseguente, per la città che seppe ridurre schiava e non valse poi a rivendicare in libertà, o di propria mano, come si disse, o per l'altrui, come meglio si sospettò, trovava morte sanguinosa nelle male innalzate mura.
      Data forma al disegno, Antonio Guiducci arcivescovo di Capua, giunse primo a Firenze con la risoluzione della mente del papa, poco dopo Roberto Pucci per disporre le materie, - in ultimo Filippo Strozzi per mandare a fine il concertato tra loro.
      Che importa raccontare il come? Dopo dugento cinquant'anni fu casso il gonfalonierato, - il principe assoluto istituito. - Primo duca fu Alessandro dei Medici, bastardo del pontefice Clemente e della schiava africana moglie del vetturale da Colle.
      Seguì una serie di turpitudini e di delitti, per cui la casa degli Atridi, al paragone di quella dei Medici, rimase disgradata; - s'inebbriano dell'ira di Dio e del sangue del popolo; - muta indole l'uomo, - muta natura la terra. - O Firenze, tu apparirai d'ora innanzi quasi una lira a cui il poeta nel suo furore abbia strappato le corde.
      E la pena fu condegna alla colpa. La famiglia dei Medici mancò priva di fama, di vigore, di discendenza, - di tutto; - lasciò eredità, - non d'ira, perchè il disprezzo da gran tempo aveva vinto lo sdegno, - ma di schifo e di abiezione. E gli ultimi Medici, quando videro imminente il sepolcro a divorare la intera stirpe di loro, e conobbero i popoli sopravvivere ai tiranni, - e, pentiti delle colpe dei padri, intesero restituire il mal tolto, - la libertà a Firenze, - altri principi tiravano giù dalle loro spalle le mal rapite vesti per ammantarsene prima che fossero morti; - il ladro prima dell'ammenda fu derubato.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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