Allora cominciò una lotta miserabile a vedersi. Il Baglioni s'ingegna trovare un qualche rialzamento dove attenersi e ritardare la caduta; - il suolo si stende disperatamente unito. Forte abbranca colle mani la pietra per imprimervi le unghie, - la pietra non si graffia, ma le unghie gli si arricciano dolorose verso la radice.
Mentre palpitante si affanna in siffatto travaglio, un vento infiammato investe l'arena e mena in giro nuvole di terribile mole, - e tra le nuvole appariscono i fantasmi di tutti coloro che egli aveva menato a morte a cagione del suo tradimento.
Prima degli altri gli si mostra lo spettro di frate Benedetto da Foiano, - scheletro affatto, - meno che negli occhi, i quali stavangli incassati sotto le ciglia ossute, come palle di vetro: - "Dannati, traditore!" gli disse dandogli una spinta e passò(371).
Segue Rafaello Girolami con le labbra nere e lacerate dall'acqua tofana, la pelle del colore di piante imputridite, chiazzata di macchie livide, e, - "Dannati! traditore!" - anch'egli gli gridava, - e datagli la spinta, passò.
Poi venne Francesco Carduccio in sembianza severa, quale lo aveva sempre veduto mentre che visse, se non che intorno al collo gli ricorreva un nastro vermiglio, quasi muliebre ornamento. Allorquando egli volle curvarsi, la testa gli si staccò dalle spalle, ma non per questo gli disse meno: - "Dánnati!" - e lo cacciò con una spinta verso l'abisso.
Larve infinite lo tormentano, e tutte godono a fargli oltraggio, a precipitarlo nel vortice dell'eterno pianto; ma sopra le altre uno spettro gli sta attaccato alla vita con l'ardore del vampiro che sugge il sangue alla vittima, - e lo tira, - e vi adopera mani e piedi e denti e tutto, - e questo spettro è il Pieruccio.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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Baglioni Benedetto Foiano Rafaello Girolami Francesco Carduccio Pieruccio
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